Strategie e procedure dell’alimentazione assistita applicate presso la Casa di Cura Villa Garda

A cura di Riccardo Dalle Grave

 

La ragione principale che porta i pazienti a intraprendere il trattamento di Villa Garda è il non essere riusciti a fare i cambiamenti dell’alimentazione necessari per superare il problema alimentare. Questo accade per varie ragioni come, per esempio, l’eccessiva preoccupazione per il peso e la forma del corpo, la paura di perdere il controllo nei confronti dell’alimentazione e di aumentare di peso in modo incontrollato, la presenza di rituali alimentari che influenzano l’alimentazione e l’ambivalenza nei confronti del cambiamento. Il programma di Villa Garda è stato ideato per fornire un aiuto intensivo specialistico ai pazienti, attravero l’alimentazione asssitita, per superare questi problemi.

 

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Il ruolo del paziente

Come ogni procedura del programma di Villa Garda è essenziale che durante l’alimentazione assistita il paziente svolga un ruolo attivo,  cercando di fare del suo meglio per applicare le strategie e le procedure consigliate. Queste hanno gli scopi di aiutare a ridurre l’ansia nei confronti dell’alimentazione e di fare sentire il paziente in controllo durante il processo di recupero del peso senza farsi influenzare dallo stato mentale del suo problema alimentare.  Consumare i pasti in modo passivo senza applicare le strategie e le procedure serva a poco perché, quando saranno affrontati senza assistenza, il paziente non sarà  in grado di gestire lo stato mentale del suo problema alimentare.

Il ruolo di chi assiste ai pasti

Durante le prime quattro settimane o fino al raggiungimento dell’IMC di 18,5 (o al percentile corrispondente se si ha meno di 18 anni) i pasti sono consumati con l’assistenza di una dietista durante la settimana e di un’infermiera professionale nel fine settimana. Il loro compito è di aiutare il paziente a utilizzare specifiche strategie e procedure cognitivo-comportamentali per riuscire a consumare i pasti senza adottare  rituali alimentari e senza farsi influenzare dai pensieri e dalle preoccupazioni riguardanti l’alimentazione, il peso e la forma del corpo.

Strategie e procedure 

Le persone con problemi alimentari hanno la convinzione che se assumono certi cibi o determinate quantità di alimenti perderanno il controllo e aumenteranno di peso in modo imprevedibile. L’ansia generata da questa convinzione è ridotta con la dieta ferrea o con altri comportamenti non salutari di controllo del peso.

Per affrontare questi problemi il programma di Villa Garda incoraggia il paziente ad adottare in modo attivo quattro strategie e procedure; (1) misurare e interpretare il peso; (2) pianficare l’alimentazione; (3) applicare le strategie cognitivo comportamentali durante i pasti; (4) gestire i momenti dopo i pasti.

1. Misurare e interpretare il peso

La mattina dell’incontro di revisione settimanale (tavola rotonda), il lunedì o il martedì, il paziente misura  il peso con l’assistenza di un’infermiera professionale e poi lo interpreta guardando il suo andamento nel Grafico del Peso.

2. Pianificare l’alimentazione

Ogni settimana, dopo avere interpretato le modificazioni del suo peso, il paziente decide durante la tavola rotonda le eventuali modificazioni del suo piano alimentare seguendo le linee guida di Villa Garda per la gestione del peso e dell’alimentazione consegnate e illustrate all’entrata dalla dietista, che nella fase di recupero di peso prevendono un incremento di peso compreso tra 1 e 1,5 kg la settimana. Per ottenere questo obiettivo è necessario creare un bilancio energetico positivo di circa 1.000 kcal al giorno.

Arrivati a un IMC  ≥ 19, il menù è aggiustato per mantenere il peso. Questo livello di peso è stato scelto perché può essere mantenuto senza adottare comportamenti estremi e non salutari di controllo del peso, non è associato ai sintomi da malnutrizione e permette una vita sociale: tre condizioni necessarie per superare il problema alimentare.

Nelle persone che all’entrata hanno un peso nella norma il programma ha l’obiettivo del mantenimento del peso.

3. Applicare le strategie cognitivo comportamentali per affrontare i pasti

Nel caso abbia difficoltà ad assumere i pasti, il paziente è  incoraggiato ad applicare con l’aiuto del dietista e/o dell’infermiere specifiche strategie e procedure cognitive comportamentali per non farsi influenzare dallo stato mentale del problema alimentare.

 


Tabella. Strategie e procedure cognitivo comportamentali suggerite ai pazienti per afffrontare i pasti in caso di difficoltà

  • Seguire il piano alimentare. Il piano alimentare ti aiuterà a sentirti in controllo durante il recupero del peso, perché puoi predire quanto recupererai e ti aiuterà a recuperare il peso a una velocità appropriata.
  • Mangiare senza farsi influenzare dai segnali interni (fame, sensazione di pienezza). Cerca di mangiare senza essere influenzato dai segnali di fame e pienezza perché sono alterati dal tuo stato di sottopeso e non sono una buona guida per decidere quanto e quando mangiare.
  • Mangiare senza farsi influenzare dalle preoccupazioni sull’alimentazione, peso e forma del corpo. Questi sono effetti secondari del tuo problema alimentare e non sono una buona guida per decidere quanto e quando mangiare 
  • Distanziare i comportamenti dalle preoccupazioni. Non seguire i pensieri delle stato mentale del problema alimentare (fai l’opposto)
  • Evitare di usare i rituali a tavola. La tendenza a mangiare in questo modo è un effetto secondario del problema alimentare. Cerca di mangiare come fanno gli altri. Questo ti aiuterà a recuperare il peso in modo appropriato. Questo ti aiuterà a trovare delle soluzione ai problemi che stai incontrando
  • Usare la scheda di monitoraggio in tempo reale. Se hai difficoltà durante i pasti scrivi le strategie che dovresti applicare nella Scheda di Monitoraggio. In questa fase dell’alimentazione assistita nella Scheda di Monitoraggio non devi scrivere i singoli alimenti e bevande consumate ma solo i nomi dei pasti (per esempio, colazione).

 

4. Gestire i momenti seguenti al pasto

Nella fase dell’alimentazione assitita dopo i pasti il paziente rimane in una stanza per un’ora per imparare praticare delle attività alternative (per es. leggere, guardare la TV, studiare, ascoltare la musica, usare internet, ecc.) e per gestire l’impulso ad adottare i comportamenti di compenso. Nell’ora delle attività alternative il paziente è incoraggiato a non andare in bagno.

Alimentazione non assistita

Dopo otto settimane e se ha raggiunto un IMC > 18,5 il paziente inizia a consumare i pasti senza assistenza in casa di cura e poi gradualmente al di fuori della clinica. In questa fase sono eseguiti incontri individuali  con il dietista di riferimento per identificare e affrontare le regole dietetiche residue. In questa fase il paziente gestisce in modo autonomo i momenti dopo i pasti e ha libero accesso ai bagni.

L’obiettivo di questa fase è aiutare il paziente a mantenere il peso raggiunto senza l’assistenza del dietista durante i pasti, eliminando gradualmente le regole dietetiche estreme e rigide (restrizione dietetica cognitiva) ed adottando delle linee guida alimentari salutari in modo flessibile.

Le procedure adottate in questa fase sono individualizzate sulla base dei livelli di restrizione cognitiva residua nel singolo paziente, ma in genere includono:

  1. Imparare a considerare la restrizione alimentare un problema da affrontare e non una soluzione
  2. Adottare linee guida alimentari in modo flessibile
  3. Identificare e affrontare le regole dietetiche estreme e rigide (per es. evitare specifici alimenti, non riuscire a mangiare con gli altri, in pizzeria, al fast-food, al ristorante, ridurre le porzioni, saltare i pasti) e il check dell’alimentazione (per. pesare in modo minuzioso il cibo, contare le calorie ripetutamente)
  4. Identificare e affrontare le reazioni conseguenti alla rottura delle regole dietetiche.

Dalla settimana 14 il paziente dorme fuori dalla casa di cura a casa sua o in un appartamento privato dove potrà cucinare per se stesso e gradualmente consumerà sempre più pasti al di fuori della casa di cura.