La versione italiana del Questionnaire on Eating and Weight Patterns-5: uno strumento di screening aggiornato per il disturbo da binge-eating

26Riccardo Dalle Grave

Unità di Riabilitazione Nutrizionale Casa di Cura Villa Garda. Riccardo Dalle Grave

Fonte: Yanovski SZ, Marcus MD, Wadden TA, Walsh BT. The Questionnaire on Eating and Weight Patterns-5: Updated screening instrument for binge eating disorder. Int J Eat Disord. 2014. DOI: 10.1002/eat.22372

Introduzione

Il disturbo da binge eating, traduzione italiana ufficiale di “binge eating disorder” (BED), ma più noto come disturbo da alimentazione incontrollata, è stato incluso come disturbo della nutrizione e dell’alimentazione dal recente Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5)1. Per tale motivo Yanovski e coll. hanno rivisto e aggiornato il Questionnaire on Eating and Weight Patterns (QEWP),2 uno strumento usato negli studi originali che hanno portato a proporre i criteri diagnostici del BED pubblicati in un’appendice del DSM-IV e DSM-IV TR come disturbo che richiede ulteriori studi.3

Storia del QEWP

La presenza di episodi bulimici ricorrenti nelle persone con obesità è stata per la prima volta descritta da Stunkard nel 1959.4 Dal 1980, un numero crescente di studi ha confermato che gli episodi bulimici ricorrenti sono comuni in un sottogruppo di persone con obesità e che, a differenza della bulimia nervosa (BN), non sono seguiti dall’uso sistematico di comportamenti di compenso (per es. il vomito autoindotto e l’uso improprio di lassativi e diuretici).

Il QEWP è stato sviluppato come strumento di screening per il BED ed è stato somministrato in studi multicentrici in setting diversi come, per esempio, i programmi di perdita di peso universitari e commerciali, i gruppi di auto-aiuto e la popolazione generale.

Il primo studio multicentrico ha stabilito che il BED è comune nei pazienti che richiedono un trattamento specialistico per l’obesità (30,1%), ma meno prevalente nella popolazione generale (2%). Il BED è inoltre più comune nelle donne rispetto agli uomini, sebbene la discrepanza tra i generi non è così ampia come quella osservata nell’anoressia nervosa o nella BN. Infine, il BED è associato all’obesità e alle fluttuazioni di peso: un dato che fornisce evidenza della sua validità come disturbo dell’alimentazione distinto.5

Il secondo studio multicentrico, che ha incluso campioni derivati dalla popolazione generale, dagli studenti universitari e da pazienti con BN, ha confermato la prevalenza del BED del precedente studio, la sua associazione con l’obesità, la fluttuazione del peso e il danno funzionale, ma ha anche le caratteristiche distintive del BED rispetto alla BN.6

Questi due studi hanno portato Spitzer e coll a proporre nel 1992, in collaborazione con il Gruppo di Lavoro dell’American Psychiatric Association’s, i criteri preliminari del BED, come diagnosi di disturbo dell’alimentazione distinto.

Nel 1993 il QEWP è stato revisionato (QEWP-R) per valuta ire criteri diagnostici del BED, in particolare gli episodi bulimici e la dieta, con l’inclusione di strumenti decisionali per fare una diagnosi provvisoria di BED basandosi sulle risposte al questionario.7 Il QEWP e il QEWP-R sono stati successivamente adattati per includere versioni per gli adolescenti e i genitori e tradotti in varie lingue come, per esempio, lo spagnolo e il portoghese. Inoltre, alcuni ricercatori hanno adattato il QEWP per catturare gli episodi di perdita di controllo (LOC) sull’alimentazione che non coinvolgono l’assunzione di una grande quantità di cibo (cioè gli episodi bulimici soggettivi), una caratteristica fondamentale anche per il BED.8

Ill QEWP ha mostrato un ragionevole accordo con le due interviste diagnostiche Structured Clinical Interview per il DSM (SCID) e l’Eating Disorder Examination (EDE), sebbene sia più sensibile e meno specifico, un dato che rende il questionario utilizzabile come strumento di screening, ma non di diagnosi.

BED nel DSM-5

La decisione di includere il BED nel DSM-5 come disturbo della nutrizione e dell’alimentazione distinto, si basa sui risultati di un elevato numero di studi che hanno confermato che esso ha caratteristiche comportamentali e psicopatologiche distinte che lo differenziano dagli altri disturbi dell’alimentazione e dall’obesità.9

I criteri DSM-5 del BED differiscono leggermente da quelli inclusi per propositi di ricerca dal DSM-IV e DSM-IV TR nei seguenti punti: (i) il cambiamento nella valutazione dal numero di “giorni” al numero di “episodi” bulimici; (ii) la riduzione della soglia di frequenza da “due” episodi a “un” episodio a settimana e (iii) la riduzione nella minima durata dei sintomi da 6 mesi e tre mesi, come nella BN.

Il QWEP-5

La nuova versione del QWEP, chiamata QWEP-5, è stata sviluppata per catturare i nuovi criteri diagnostici del BED e della BN e può essere usata dai ricercatori e dai clinici senza costi citando la fonte e osservando il copyright.

I principali cambiamenti rispetto al QEWP e QWEP-R sono i seguenti:

Frequenza de comportamento. La valutazione della frequenza degli episodi bulimici e dei comportamenti di compenso è stata rivista per corrispondere alle soglie diagnostiche e ai criteri di gravità (per il BED e la BN) del DSM-5.

Comportamenti di compenso. La frequenza dei comportamenti di compenso per la diagnosi di BN è stata stabilita dal DSM-5 ma, con l’eccezione per il vomito, non sono fornite definizioni specifiche per gli altri comportamenti di compenso purgativi e non purgativi. Poiché assumere una dose maggiore di quella raccomandata per i farmaci per il trattamento dell’obesità, i diuretici o i lassativi, per evitare di aumentare di peso dopo gli episodi bulimici, può essere considerato un uso improprio, gli autori hanno rivisto la vecchia soglia dell’uso inappropriato dei comportamenti di compenso da “più di volte la dose raccomandata” (come affermato nel QEWP-R) a “più della dose raccomandata”. Per valutare l’esercizio come comportamento di compenso inappropriato gli autori hanno usato un criterio di danno funzionale (cioè fare esercizio anche se interferisce con attività importanti o pur essendo infortunati), come raccomandato dal DSM-5, piuttosto che basarsi sulla lunghezza del tempo (per es. più di un’ora) come era richiesto dal QEWP e QEWP-R. Lo strumento non cattura i livelli di comportamenti di compenso che non soddisfano i criteri di BN ma che riflettono forme di BN parziali o sub-sindromiche.

Domande eliminate. Le domande, come l’età d’insorgenza degli episodi bulimici e della dieta, che non riguardano la diagnosi sono state eliminate.

Perdita di controllo nei confronti dell’alimentazione/episodi bulimici soggettivi. Gli autori hanno aggiunto delle domande per valutare la perdita di controllo nei confronti dell’alimentazione in assenza del consumo di una grande quantità i cibo (cioè gli episodi bulimici soggettivi), un’informazione che può essere usata a fini di ricerca. Questo item permette di valutare la gravità degli episodi perché include anche dei criteri di frequenza.

Revisione delle regole decisionali. Gli autori hanno rivisto le regole decisionali per lo scoring del QEWP-5, consistenti con i criteri diagnostici per il BED e la BN.  Gli autori hanno anche rimarcato che il QUWP-5, essendo solo uno strumento di screening, non permette di fare una diagnosi di BED o BN e che questa deve essere confermata con interviste diagnostiche specifiche come, per esempio, la SCID e l’EDE.

Conclusioni

Il QEWP-5 è uno strumento di screening che può essere usato in setting clinici e di ricerca per identificare le persone affette che potrebbero essere affette da BED e BN. In particolare, lo strumento è adatto per essere usato come strumento di screening negli studi che valutano la presenza di BED nella comunità (per es. la scuola), nei pazienti operati di chirurgia bariatica, perché permette di valutare gli episodi bulimici soggettivi, e nei pazienti che ricercano un trattamento per l’obesità.

La versione italiana del QEWP-5, scaricabile da questo sito, è stata tradotta dalla versione originale inglese da Riccardo Dalle Grave. La traduttrice scientifica bilingue Anna Foster ha eseguito la back-translation, rivista poi da Marsha Marcus, una degli autori del questionario originale, che ha approvato la versione finale.

QEWP-5 Verisione Italiana

Bibliografia

  1. American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental disorders, 5th ed. Arlington, VA: American Psychiatric Association, 2013.
  2. Yanovski SZ, Marcus MD, Wadden TA, Walsh BT. The Questionnaire on Eating and Weight Patterns-5: Updated screening instrument for binge eating disorder. Int J Eat Disord. 2014. DOI: 10.1002/eat.22372
  3. American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 4th ed. (DSM-IV). Washington, DC: American Psychiatric Association, 1994.
  4. Stunkard AJ. Eating patterns and obesity. Psychiatr Q 1959;33:284–295.
  5. Spitzer RL, Devlin M, Walsh BT, Hasin D, Wing R, Marcus MD, et al. Binge eating disorder: A multisite trial of the diagnostic criteria. Int J Eat Disord 1992;11:191–203.
  6. Spitzer RL, Yanovski S, Wadden T, Wing R. Marcus MD, Stunkard A, et al. Binge eating disorder: Its further validation in a multisite study. Int J Eat Disord 1993;13:137–153.
  7. Spitzer RL, Yanovski SZ, Marcus MD. Questionnaire on Eating and Weight Patterns, Revised. Pittsburgh PA: Behavioral Measurement Database Services (Producer), 1994
  8. Shomaker LB, Tanofsky-Kraff M, Elliott C, Wolkoff LE, Columbo KM, Ranzenhofer LM, et al. Salience of loss of control for pediatric binge episodes: Does size really matter? Int J Eat Disord 2010;43:707–716.
  9. Wonderlich SA, Gordon KH, Mitchell JE, Crosby RD, Engel SG. The validity and clinical utility of binge eating disorder. Int J Eat Disord 2009;42:687–705.

Il QEWP-5 va citato nel modo seguente: Yanovski SZ, Marcus MD, Wadden TA, Walsh BT.  The Questionnaire on Eating and Weight Patterns-5 (QEWP-5).