Quali terapie evidence-based applicare nei pazienti affetti da disturbi dell’alimentazione?

Riccardo Dalle Grave

Negli ultimi anni sono state sviluppate e testate varie terapie per i disturbi dell’alimentazione la cui efficacia è stata dimostrata da rigorosi studi randomizzati e controllati. Tutti i trattamenti evidence-based sono di natura psicologica e sono stati progettati principalmente per essere somministrati a livello ambulatoriale.

La ricerca sugli adulti si è concentrata nella maggior parte dei casi sulla bulimia nervosa. Questo disturbo, originariamente descritto come “intrattabile”, può essere curato con successo da una forma specifica di terapia cognitivo comportamentale (CBT-BN), sviluppata presso l’università di Oxford da Fairburn e collaboratori. La CBT-BN, raccomandata come intervento di prima scelta dalle linee guida NICE, è stata recentemente sostituita da una versione “migliorata”, chiamata CBT-E, che sembra essere più efficace. La CBT-E è anche l’unico trattamento che può essere applicabile con minime modifiche a tutti i disturbi dell’alimentazione.

La psicoterapia interpersonale (IPT), un trattamento originariamente progettato per la cura della depressione, è un’alternativa alla CBT-BN. La IPT è efficace come la CBT-BN, ma è molto più lenta nel raggiungere i suoi effetti. Purtroppo, non sono stati identificati moderatori di risposta alla CBT-BN e alla IPT. Alcuni casi di bulimia nervosa, infine, rispondono a una forma di auto-aiuto con manuali derivati dalla CBT purché sia accompagnato da un sostegno (auto-aiuto guidato). Questo trattamento può essere somministrato a livello di cura primaria o da terapeuti non specializzati nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione.

Vi è un corpo emergente di ricerca sul trattamento del disturbo da binge-eating che sembra rispondere altrettanto bene a una varietà di interventi psicologici, tra cui la CBT-BN, l’IPT e l’auto-aiuto guidato.

Pochi studi sono stati eseguiti sul trattamento dell’anoressia nervosa negli adulti. In parte questo è dovuto a problemi logistici, tra cui la sua relativa rarità e la necessità di eseguire trattamenti di lunga durata. Alcuni trattamenti, comunque, hanno qualche evidenza di efficacia come, per esempio, la CBT-E, la psicoterapia psicodinamica focale e la versione specializzata di un trattamento definito “as usual”. Purtroppo, l’efficacia reale di questi trattamenti non è stata ancora stabilita.

L’unico trattamento evidence-based per gli adolescenti è una specifica forma di terapia familiare per l’anoressia nervosa, conosciuta come trattamento basato sulla famiglia (FBT) o anche come “metodo Maudsley”. Il trattamento, che prevede il coinvolgimento sia del paziente sia dei suoi genitori, ha una buona evidenza di efficacia, sebbene i pazienti studiati siano stati per lo più molto giovani, con una breve durata del disturbo e una modesta perdita di peso. Sono ovviamente necessarie alternative alla FBT per gli adolescenti più vecchi e con una più lunga durata del disturbo, e la CBT-E è la candidata più ovvia. La FBT può essere anche usata per trattare gli adolescenti con bulimia nervosa, sebbene la base di evidenza sia modesta. Infine, non ci sono trattamenti evidence-based per gli adolescenti con altri disturbi dell’alimentazione.