Risultati promettenti della CBT-E per gli adolescenti non sottopeso affetti da disturbi dell’alimentazione

 

BRAT

Uno studio italiano eseguito a Verona, in collaborazione con il centro CREDO dell’Università di Oxford, ha valutato la versione della terapia cognitivo comportamentale migliorata (CBT-E) per gli adolescenti non sottopeso affetti da disturbi dell’alimentazione.

68 adolescenti affetti da disturbo dell’alimentazione e un centile di IMC corrispondente a un IMC ≥18.5 degli adulti sono stati trattati consecutivamente per 20 settimane con 20 sedute di CBT-E. 20 (29,4%) soffrivano di bulimia nervosa, 14 (20,6%) di disturbo da binge-eating e i rimanenti 34 (50,0%) di altri disturbi dell’alimentazione.

Tre quarti hanno completato tutte le 20 sedute del trattamento. C’è stata una marcata risposta alla CBT-E e i 2/3 dei pazienti (67,6%, intent-to-treat) avevano una psicopatologia minima, valutata con l’Eating DIsorder Examination Questionnairre, alla fine del trattamento. I dati di questo studio indicano che la CBT-E sembra essere un trattamento promettente per gli adolescenti non sottopeso affetti da disturbi dell’alimentazione.

Dalle Grave, R., Calugi, S., Sartirana, M., & Fairburn, C. G. (2015). Transdiagnostic cognitive behaviour therapy for adolescents with an eating disorder who are not underweight. Behaviour Research and Therapy, 73, 79-82

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