Terapia “cognitivo” comportamentale personalizzata dell’obesità (CBT-OB) di gruppo: effetti a breve e a lungo termine

 

Riccardo Dalle Grave e Dante Zini

 

I trattamenti tradizionali dell’obesità hanno principalmente affrontato i meccanismi biologici e comportamentali che regolano l’introito calorico e il dispendio energetico con lo scopo di creare un persistente bilancio energetico negativo con il fine di aiutare il paziente a raggiungere un peso salutare. Questo obbiettivo, di solito perseguito combinando specifiche raccomandazioni dietetiche con l’esercizio fisico, ha generalmente successo nel produrre un significativo calo ponderale in un largo sottogruppo di pazienti. Tuttavia, per mantenere il peso perso, i pazienti devono mantenere a lungo termine un bilancio energetico in pareggio, ma sfortunatamente la maggior parte dei trattamenti per l’obesità fallisce nell’aiutare un ampio numero di pazienti a  raggiungere questo scopo.

Le persone con obesità, dopo la perdita di peso, sono soggette a una forte pressione a mangiare in eccesso per recuperare il peso perduto, un processo esacerbato dal vivere in un ambiente che li espone a cibi ipercalorici e altamente palatabili e li stimola ad adottare uno stile di vita sedentario. Comunque, numerose persone, come dimostrato dai dati del National Weight Control Registry, riescono a mantenere il peso perduto a lungo termine nonostante le pressioni biologiche e ambientali a recuperarlo, adottando specifici comportamenti, come elevati i livelli di attività fisica, la misurazione frequente del peso corporeo e la riduzione dell’assunzione dei grassi alimentari.

È evidente che l’adozione delle modificazioni di vita necessarie per mantenere il peso corporeo perduto a lungo termine è in larga parte determinata da processi cognitivi consci, come dimostrato dal QUOVADIS study e da altri studi italiani. Nonostante ciò i trattamenti tradizionali dell’obesità hanno dato scarsa o nulla attenzione ai processi cognitivi che influenzano l’interruzione del trattamento, la perdita e il mantenimento del peso. Inoltre, il loro principale obiettivo è aiutare il paziente ad effettuare un cambiamento comportamentale (della dieta e dell’attività fisica) e non un cambiamento cognitivo. Infine, i trattamenti comportamentali dell’obesità sono scarsamente personalizzati e, quando sono somministrati in gruppo, prevedono un numero fisso di sedute che segue un certo ordine indipendentemente dai progressi e dagli ostacoli incontrati dai pazienti.

Per far fronte a questo problema è stato sviluppato in Italia la terapia “cognitivo” comportamentale personalizzata dell’obesità (CBT-OB) che integra specifiche procedure finalizzate a personalizzare il trattamento e altre per affrontare i processi cognitivi che influenzano il drop-out, la perdita e il mantenimento del peso. Gli obiettivi del trattamento sono aiutare il paziente a raggiungere, accettare e mantenere un peso salutare sviluppando uno stato mentale (mind-set) stabile di controllo del peso che permette di adottare uno stile di vita salutare orientato al controllo a lungo termine del peso.

Uno studio recentemente pubblicato su Eating and Weight Disorders ha valutato gli effetti della CBT-OB di gruppo, somministrata presso l’Unità di Medicina, Obesità e Disturbi dell’Alimentazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria of Modena (ospedale di Beggiovara), in 67 pazienti affetti da obesità grave (età 45.8 ±11.1 anni, BMI 39.8 ±5.8). Il trattamento è stato somministrato in 22 sedute di gruppo (14 nei sei mesi della fase di perdita di peso e otto nella seguente fase di 12 mesi di mantenimento del peso). Il trattamento è stato completato dal 76,2% dei partecipanti che hanno raggiunto una perdita media del peso corporeo dell’11,5% a sei mesi e del 9,9% a 18 mesi. La perdita di peso è stata associata a una riduzione significativa dei fattori di rischio cardiovascolari, dell’ansia, della depressione, della psicopatologia del disturbo dell’alimentazione e a un miglioramento significativo della qualità di vita.

I risultati di questo studio, se confrontati con studi precedenti eseguiti in Italia in setting clinici non di ricerca, in cui sono stati riportati tassi di drop-out attorno al 50% e perdite di peso medie del 3-5%, sono molto promettenti e giustificano la raccomandazione implementare la CBT-OB di gruppo nei servizi clinici del Servizio Sanitari Nazionale che si occupano del trattamento dell’obesità.

 

Referenze

Dalle Grave, R., Calugi, S., Bosco, G., Valerio, L., Valenti, C., El Ghoch, M., & Zini, D. (2018). Personalized group cognitive behavioural therapy for obesity: a longitudinal study in a real-world clinical setting. Eating and Weight Disorders – Studies on Anorexia, Bulimia and Obesity. doi:10.1007/s40519-018-0593-z

Dalle Grave, R., Sartirana, M., El Ghoch, M., & Calugi, S. (2018). Treating Obesity with Personalized Cognitive Behavioral Therapy. Cham: Springer.