CBT-E a distanza per i disturbi dell’alimentazione alla luce del COVID-19: adeguatezza, sfide da affrontare e potenziali vantaggi

Riccardo Dalle Grave1 e Rebecca Murphy2

1Responsabile scientifico AIDAP, Unità di Riabilitazione Nutrizionale Casa di Cura Villa Garda

2Department of Psychiatry, Oxford University (UK)                                         

La pandemia di COVID-19, provocata dal virus SARS-CoV-2, ha spinto i governi di molti paesi a raccomandare il distanziamento sociale. Di conseguenza, i trattamenti psicologici per i pazienti affetti da disturbi dell’alimentazione sono diventati meno disponibili rispetto al solito. Questa situazione problematica richiede urgentemente un nuovo modo di fornire trattamenti psicologici, dato che la psicoterapia faccia a faccia nello studio del terapeuta non è per il momento praticabile.

Una potenziale soluzione per affrontare in parte questo problema è somministrare a distanza la terapia cognitivo comportamentale migliorata (CBT-E), un trattamento psicologico evidence-based raccomandato per tutti i disturbi dell’alimentazione.

La CBT-E è adatta per la terapia a distanza

La CBT-E è particolarmente adatta per essere somministrata a distanza perché il paziente e il terapeuta possono facilmente comunicare in remoto tramite videochiamate online. Nonostante l’assenza di dati sulla somministrazione della CBT-E a distanza, è possibile sviluppare una buona relazione terapeutica collaborativa e fornire al paziente la maggior parte degli aspetti del trattamento. Infatti, nelle sedute a distanza, la comunicazione non verbale tra terapeuta e paziente è solo leggermente compromessa e la maggior parte delle strategie e procedure della CBT-E può essere facilmente implementata.

Sebbene vi siano potenziali problemi riguardanti il mantenimento della privacy e il lavorare in sicurezza, queste difficoltà possono essere superate con l’esperienza e adottando specifiche linee guida.

Efficacia della terapia a distanza

La ricerca sulla somministrazione dei trattamenti psicologici attraverso le videochiamate, sebbene sia limitata, indica che la valutazione diagnostica e le sedute di psicoterapia funzionano bene usando questa modalità di somministrazione. Risultati promettenti sono stati riportati con l’uso della terapia a distanza per il trattamento della depressione e dell’ansia generalizzata. Inoltre, la CBT per la bulimia nervosa somministrata a distanza è risultata accettabile per i pazienti e ha ottenuto esiti simili alla terapia faccia a faccia. Pertanto, siamo fiduciosi che anche la CBT-E a distanza possa funzionare bene.

Modalità di somministrazione della CBT-E a distanza

La somministrazione della CBT-E a distanza è possibile utilizzando varie piattaforme di videochiamata (ad es. Zoom, Skype). La scelta dipende da vari fattori, tra cui le preferenze del paziente e del terapeuta, i vincoli di servizio, le norme riguardanti la conformità alla riservatezza e il funzionamento della piattaforma con la larghezza di banda disponibile.

Riteniamo che le audio chiamate non siano adeguate per soddisfare la fedeltà alla CBT-E e per sviluppare una buona alleanza terapeutica, perché non è possibile condividere le schede di monitoraggio e altro materiale in tempo reale e osservare la comunicazione non verbale.

Nella CBT-E a distanza tramite videochiamata è, invece, possibile nella maggioranza dei casi possibile condividere elettronicamente schede di automonitoraggio e altro materiale terapeutico. Se non è possibile condividere questi materiali in modo sicuro, si possono comunque trovare soluzioni alternative, come ad esempio chiedere al paziente di fare un resoconto verbale delle schede di monitoraggio.

 

Le sedute dovrebbero avere la stessa durata di quelle faccia a faccia ma, se per vari motivi non è possibile effettuare una seduta in modo continuativo, è possibile fare una breve interruzione a metà della seduta.

Sfide da affrontare nella CBT-E a distanza

La terapia a distanza può essere difficile da implementare per alcuni gruppi di pazienti e terapeuti, in particolare per quelli che non hanno già una familiarità con la tecnologia o che hanno poca privacy a casa.

Per alcuni pazienti con disturbi dell’alimentazione, vedere se stessi durante le videochiamate può stimolare l’adozione di check disfunzionali della forma del loro corpo. In questi casi, il terapeuta può aiutare il paziente a valutare la possibilità di utilizzare la modalità “hide myself” fornita dalle piattaforme per le videochiamate e visualizzare solo il terapeuta. Le videochiamate possono però essere un’opportunità per i pazienti per imparare a tollerare la vista di se stessi e a non adottare modalità disfunzionali di check della forma del corpo. Costruire questa tolleranza alla vista di se stessi è molto importante, perché altrimenti il paziente potrebbe avere difficoltà durante altre forme di socializzazione virtuale.

Molte delle sfide di questa forma di somministrazione del trattamento possono essere facilmente superate quando si lavora con pazienti con i quali il terapeuta ha già iniziato un trattamento faccia a faccia. Più impegnativo è fornire il trattamento in remoto senza avere avuto alcun contatto iniziale faccia a faccia perché potrebbe essere più difficile sviluppare una relazione collaborativa.

Vantaggi della CBT-E a distanza

La terapia a distanza ha anche degli evidenti vantaggi. Per i pazienti è spesso meno costosa e interrompe solo in parte la loro vita quotidiana. Inoltre, verificandosi nello stesso luogo dove i pazienti trascorrono la maggior parte del loro tempo, può evitare che si sviluppi un cambiamento troppo dipendente dal setting terapeutico. È anche più facile implementare le sedute a frequenza bisettimanale previste nelle fasi inziali della CBT-E-

La terapia a distanza è consistente con la strategia generale della CBT-E di incoraggiare il paziente a lavore su determinati compiti tra una seduta e l’altra per effettuare un cambiamento. Infatti, con la terapia a distanza, il paziente può avere maggiori probabilità di attribuire il progresso terapeutico a se stesso piuttosto che al terapeuta.

Conclusioni

La pandemia di COVID-19 sta fortemente limitando la disponibilità di trattamenti psicologici per i pazienti che soffrono di disturbi dell’alimentazione. La CBT-E a distanza, una forma modificata del trattamento evidence-based raccomandato per tutti i disturbi dell’alimentazione, offre una soluzione fattibile per aiutare i pazienti durante questo periodo difficile. Nonostante alcune difficoltà legate alla somministrazione di CBT-E tramite videochiamate, noi pensiamo che sia  possibile conservare la maggior parte, se non tutti, gli aspetti chiave del trattamento.

 

Traduzione italiana di: Dalle Grave, R. Murphy, R.  (2020). Distance CBT-E for Eating Disorders in Light of COVID-19: Suitability, challenges, and potential advantages Psychology Today Posted Apr 14th, 2020  https://www.psychologytoday.com/intl/blog/eating-disorders-the-facts/202004/distance-cbt-e-eating-disorders-in-light-covid-19