Benefici a lungo termine di interventi basati sulla modificazione dello stile di vita nella prevenzione del diabete di tipo 2

A cura di: Riccardo Dalle Grave

Fonte: Guangwei Li, Ping Zhang, Jinping Wang, Yali An, Qiuhong Gong, Edward W Gregg, Wenying Yang, Bo Zhang, Ying Shuai, Jing Hong, Michael M Engelgau, Hui Li, Gojka Roglic, Yinghua Hu, Peter H Bennett. Long-Term Benefits From Lifestyle Interventions for Type 2 Diabetes Prevention. Lancet Diabetes Endocrinol, Published online April 3, 2014 http://dx.doi.org/10.1016/S2213-8587(14)70057-9

Il rischio di morte per tutte le cause e per le malattie cardiovascolari è più che doppio negli individui con diabete di tipo 2 rispetto a quello degli individui di pari età senza diabete. Per tale motivo interventi finalizzati a ridurre la mortalità associata al diabete di tipo 2 sono una priorità per la salute pubblica.

Alcuni studi avevano già dimostrato che gli interventi basati sulla modificazione dello stile di vita nelle persone con alterata tolleranza al glucosio possono prevenire lo sviluppo del  diabete di tipo 2, ma fino ad ora non c’erano dati provenienti da studi randomizzati e controllati che abbiano dimostrato un effetto nel ridurre il rischio di morte per le malattie cardiovascolari.

Il Da Qing Diabetes Prevention Study, uno studio iniziato nel 1986, ha reclutato 557 individui con ridotta tolleranza al glucosio in 33 cliniche. 438 individui sono stati randomizzati a uno dei tre programma di modificazione dello stile di vita previsti (cioè, dieta più esercizio fisico, esercizio fisico e dieta) in 25 cliniche, mentre 138 individui sono stati assegnati al gruppo di controllo in 8 cliniche. L’intervento basato sulla modificazione dello stile di vita è durato 6 anni, mentre le valutazioni sono state eseguite in basale, a 2, 4 e 6 anni dopo la randomizzazione e a 20 e 23 anni di follow-up.

Alla fine del periodo di 23 anni di follow-up, l’incidenza cumulativa di morte per malattie cardiovascolari è stata dell’11,9% nel gruppo che ha ricevuto l’intervento di modificazione dello stile di vita, rispetto all’19,6% nel gruppo di controllo (p = 0,033), mentre nei due gruppi la morte per tutte le cause è stata del 28,1% e del 38,4% (p = 0,049), rispettivamente. Infine, i partecipanti all’intervento di modificazione dello stile di vita hanno avuto una minore incidenza di diabete rispetto al gruppo di controllo (72,6% verso 89,9%; p = 0,001).

Il Da Qing Diabetes Prevention Study è il primo studio clinico randomizzato a dimostrare che un intervento di modificazione dello stile di vita in individui con ridotta tolleranza al glucosio riduce la mortalità per tutte le cause e per le malattie cardiovascolari. Questo esito sembra derivare principalmente dalla riduzione della mortalità osservata tra le donne nel gruppo di intervento. Comunque, il Malmo study aveva osservato una minore mortalità nel corso di un periodo di 12 anni anche negli uomini con ridotta tolleranza al glucosio trattati con un intervento di modificazione dello stile di vita, rispetto a un gruppo che aveva ricevuto un trattamento di routine, ma lo studio non era stato controllato e randomizzato.

Altri studi che hanno valutato programmi di modificazione dello stile di vita, come ilFinnish Diabetes Prevention e il Diabetes Prevention Program, hanno dimostrato la riduzione dell’incidenza di diabete di tipo 2 e la diminuzione dei fattori di rischio cardiovascolari, ma non hanno riportato una riduzione dell’incidenza della mortalità per tutte le cause e per le malattie cardiovascolari. Inoltre, il Look AHEAD study, uno studio di modificazione dello stile di vita ideato per produrre una perdita di peso in individui sovrappeso e obesi con diabete di tipo 2, non ha osservato una riduzione  delle malattie cardiovascolari o della mortalità per malattie cardiovascolari a 10 anni di follow-up.

Una differenza fondamentale tra questi studi e il Da Qing Diabetes Prevention Study, secondo gli autori cinesi, è la lunghezza del follow-up. È probabile che negli studi precedenti, la durata del follow-up sia stata insufficiente per rilevare un effetto dell’intervento sulla mortalità. Anche se l’associazione tra la durata del diabete e la mortalità è ben definito, gravi complicanze croniche e l’aumento della mortalità si verificano in genere dopo almeno 10 anni di diabete. A conferma di questa affermazione, nel Da Qing Diabetes Prevention Study una differenza di mortalità per malattie cardiovascolari tra l’intervento e il gruppo di controllo ha iniziato ad emergere solo 12 anni dopo dall’inizio dello studio, è aumentata leggermente al 17% a 20 anni di follow-up, ma è diventata statisticamente significativa solo dopo 23 anni.

Lo studio ha alcune importanti limiti. In primo luogo, a causa delle piccole dimensioni del trial originario, gli autori hanno combinato i tre gruppi di intervento per ottenere un potere statistico sufficiente per le analisi. In secondo luogo, sono stati utilizzati metodi diversi di follow-up durante i 6 anni di intervento attivo rispetto agli anni successivi. In terzo luogo, non tutte le morti sono state documentate dal certificato di morte. Tuttavia, la morte è stata accertata dai registri ospedalieri per oltre il 90% di coloro che sono deceduti. Questo metodo è stato utilizzato con successo in altri studi di mortalità nei Paesi a basso e medio reddito. Infine, lo studio è stato originariamente progettato e dimensionato per stabilire se un intervento stile di vita potesse ridurre l’incidenza del diabete in un periodo di 6 anni. Solo più tardi, dopo che questa ipotesi era stata dimostrata, è stata progettata la fase di follow-up. Di conseguenza, mancano informazioni sistematiche sui cambiamenti nel comportamento e nei fattori di rischio cardiovascolari, come l’abitudine al fumo, la pressione sanguina, la colesterolemia e l’uso di sostanze dopo la fase di intervento attivo di 6 anni. Questa carenza limita la capacità di indagare le possibili variabili esplicative dei risultati ottenuti al follow-up di 23 anni.

In conclusione, lo studio dimostra che un programma di modificazione dello stile di vita della durata di 6 anni nella popolazione cinese con ridotta tolleranza al glucosio può ridurre l’incidenza di mortalità per tutte le cause e per le malattie cardiovascolari. Questi dati enfatizzano i benefici a lungo termine dell’intervento di modificazione dello stile di vita negli individui con ridotta tolleranza al glucosio e forniscono un’ulteriore giustificazione per promuovere programmi di modificazione dello stile di vita come misura di salute pubblica per prevenire lo sviluppo del diabete e le sue conseguenze.

Bibliografia

Da Qing Diabetes Prevention Study

Pan XR, Li GW, Hu YH, et al. Effects of diet and exercise in preventing NIDDM in people with impaired glucose tolerance. The Da Qing IGT and Diabetes Study. Diabetes Care 1997; 20: 537–44.

Diabetes Prevention Program

Knowler WC, Barrett-Connor E, Fowler SE, et al. Reduction in the incidence of type 2 diabetes with lifestyle intervention or metformin. N Engl J Med 2002; 346: 393–403.

Wing RR, Reboussin D, Lewis CE. Intensive lifestyle intervention in type 2 diabetes. N Engl J Med 2013; 369: 2358–59.

Finnish Diabetes Prevention

Tuomilehto J, Lindstrom J, Eriksson JG, et al. Prevention of type 2 diabetes mellitus by changes in lifestyle among subjects with impaired glucose tolerance. N Engl J Med 2001; 344: 1343–50

Malmo study

Eriksson KF, Lindgarde F. No excess 12-year mortality in men with impaired glucose tolerance who participated in the Malmo Preventive Trial with diet and exercise. Diabetologia 1998;41: 1010–16.