Trial randomizzato controllato: un confronto tra la terapia psicoanalitica e la terapia cognitivo comportamentale nel trattamento della bulimia nervosa

A cura di: Marwan El Ghoch & Enrico Patacca – Unità di Riabilitazione Nutrizionale, Casa di Cura “Villa Garda

Fonte: Poulsen S, Lunn S, Daniel SI, Folke S, Mathiesen BB, Katznelson H, Fairburn CG. “A Randomized Controlled Trial of Psychoanalytic Psychotherapy or Cognitive-Behavioral Therapy for Bulimia Nervosa”. American Journal of Psychiatry 2013 Nov 26. doi: 10.1176/appi.ajp.2013.12121511.

In Europa la psicoterapia psicoanalitica è stata utilizzata ampiamente nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione, ma purtroppo studi sulla sua efficacia a lungo termine sulla bulimia nervosa non sono mai stati eseguiti. Peraltro, la terapia cognitivo comportamentale potenziata (CBT-E) ha mostrato risultati promettenti (1-4), ma la sua efficacia non è stata mai testata in un campione di pazienti affetti esclusivamente da bulimia nervosa. Per tale ragione, Poulsen e collaboratori (5) hanno voluto confrontare l’efficacia della psicoterapia psico- analitica di lunga durata con la CBT-E.

La psicoterapia psicoanalitica è stata sviluppata dagli autori danesi specificamente per i pazienti affetti da bulimia nervo- sa. L’intervento prevede un incontro settimanale di 50 minuti per un periodo di 24 mesi. Gli obiettivi principali di questo trattamento non direttivo sono aumentare la capacità di riflettere e di tollerare l’esperienza affettiva e facilitare l’insight dei meccanismi che nascondono gli aspetti inconsci e rimossi dei pazienti – due fattori principali coinvolti nel mantenimento di episodi bulimici secondo l’ipotesi degli autori.

La CBT-E è stata sviluppata per trattare tutti i disturbi dell’alimentazione, incluso la bulimia nervosa, e prevede 20 incontri di 50 minuti, della durata di 20 settimane. Il tratta- mento è focalizzato nel coinvolgere attivamente il paziente per modificare la psicopatologia specifica e centrale del disturbo dell’alimentazione, utilizzando procedure e strategie atte a interrompere la restrizione dietetica cognitiva, a ridur- re l’eccessiva valutazione della forma del corpo e del peso e a sviluppare abilità specifiche per la gestione degli eventi e delle emozioni che influenzano l’alimentazione.

I risultati dello studio hanno evidenziato che la CBT-E è marcatamente più efficace nel trattamento della bulimia nervosa, rispetto alla psicoterapia psicoanalitica. Nel gruppo CBT-E, il 42% dei pazienti ha interrotto gli episodi bulimici e purgativi dopo cinque mesi e il 44% dopo 24 mesi. Invece soltanto il 15% dei pazienti sottoposti a psicoterapia psicoanalitica ha interrotto gli episodi bulimici e purgativi dopo due anni. I due trattamenti hanno determinato miglioramenti sovrapponibili in termini di psicopatologia specifica globale e generale, ma i miglioramenti nel gruppo CBT-E sono avvenuti con maggiore rapidità.

Lo studio è molto importante per almeno due motivi. Primo, i risultati mettono in dubbio l’opinione generale che qualsiasi psicoterapia abbia un esito similare perché opera su fattori aspecifici comuni. La CBT-E non ha ottenuto solo un risultato superiore, ma anche in un tempo nettamente più breve e di conseguenza è risultata anche meno costosa (20 sedute in 20 settimane, contro più di 70 sedute in due anni). Secondo, lo studio ha una buona validità interna ed esterna, cosa difficile da ottenere in studi randomizzati e controllati di psicoterapia. La validità interna dello studio (cioè se i due trattamenti sono stati condotti correttamente) è stata ottenuta e mantenuta per l’intera durata dello studio, grazie al training intensivo e alla supervisione ravvicinata nel tempo (una volta ogni 15 giorni) da parte degli autori che hanno ideato i due trattamenti. Cosa, ad esempio, che non è accaduta nel recente ANTOP study che ha confrontato la terapia psicodinamica, la CBT-E e un trattamento ottimizzato “as usual” nella cura dell’anoressia nervosa (6), in cui sia i terapeuti CBT-E sia i loro supervisori non avevano un’esperienza precedente nell’utilizzo di questa terapia. La validità esterna (cioè, se i risultati possono essere generalizzabili fuori dal contesto di questo studio) è stata ottenuta, somministrando la psicoterapia psicoanalitica e la CBT-E come vengono utilizzate nella pratica clinica, mantenendo cioè il diverso numero di sedute e di durata dei due trattamenti. Questo è in contrasto con la tendenza dei ricercatori a pareggiare la quantità di contatto terapeutico quando valutano gli effetti di due trattamenti psicologici diversi.

Lo studio presenta qualche limite. Il numero dei pazienti nei due campioni era relativamente basso (34 nel gruppo sottoposto a terapia psicoanalitica, 36 nel gruppo sottoposto CBT-E) e di conseguenza è soggetto ad errori di tipo 2 essendo insufficientemente potente. Inoltre, l’assenza di un gruppo di controllo non permette di comprendere se il miglioramento verificatosi nella psicopatologia specifica globale e generale conseguito nei due gruppi sia dovuto alla psicoterapia o ad altri fattori concomitanti.

In conclusione, lo studio ha due implicazioni cliniche. Primo, mette in evidenza, senza alcun dubbio, la maggiore efficacia della CBT-E nel trattamento della bulimia nervosa dell’adulto rispetto alla psicoterapia psicoanalitica (almeno quella testata in questo studio). Secondo, sottolinea la necessità di sviluppare trattamenti più potenti per la bulimia nervosa, in quanto con la CBT-E dopo un follow-up di due anni, il 31% dei pazienti continua ad essere affetto da bulimia nervosa, e circa il 56 % continua a presentare episodi bulimici e purgativi.

Bibliografia

  1. Fairburn CG, Cooper Z, Doll HA, O’Connor ME, Bohn K, Hawker DM, Wales JA, Palmer RL: Transdiagnostic cognitive-behavioral therapy for patients with eating di- sorders: a two-site trial with 60-week follow-up. Am J Psychiatry 2009; 166:311–319.
  2. Byrne SM, Fursland A, Allen KL, Watson H: The effec- tiveness of enhanced cognitive behavioral therapy for eating disorders: an open trial. Behav Res Ther 2011; 49:219–226.
  3. Fairburn CG, Cooper Z, Doll HA, O’Connor ME, Palmer RL, Dalle Grave R: Enhanced cognitive behavior therapy for adults with anorexia nervosa: a UK-Italy study. Be- hav Res Ther 2013; 51: R2–R8.
  4. Dalle Grave R, Calugi S, Doll HA, Fairburn CG: En- hanced cognitive behavior therapy for adolescents with anorexia nervosa: an alternative to family therapy? Be- hav Res Ther 2013; 51: R9–R12.
  5. Poulsen S, Lunn S, Daniel S, Folke S, Mathiesen B, Katz- nelson H, Fairburn CG: A randomized controlled trial of psychoanalytic psychotherapy versus cognitive beha- vior therapy for bulimia nervosa. Am J Psychiatry 2014; 171:XX–XX.
  6. Zipfel S, Wild B, Gross G, et al. Focal psychodyna- mic therapy, cognitive behaviour therapy, and opti- mised treatment as usual in outpatients with anore- xia nervosa (ANTOP study): Randomised controlled trial. Lancet 2013. http://dx.doi.org/10.1016/S0140- 6736(13)61746-8.